Bisogna avere il caos dentro di se per generare una stella danzante F.Nietzsce
mercoledì 12 novembre 2014
lunedì 10 novembre 2014
lunedì 6 ottobre 2014
lunedì 22 settembre 2014
domenica 10 agosto 2014
Vivo Vivo nell'attesa di un sogno, di un segno, di un sogno che conduca un segno, vivo nell'attesa di una promessa differente, libera dall'assillo del "devo mantenere", di una risposta efficace, di un alito di vento in faccia, di un sorriso rubato a una fortuna distratta. Nell'attesa di un domani migliore di un oggi inesistente, dell'uomo nuovo, della coda festante di un cane randagio, di una luna complice e indulgente, di un dubbio bambino A scacciare i vecchi dubbi, di una domanda disarmata e disarmante. Ma, nell'attesa, Vivo? (Mescalero)
mercoledì 16 luglio 2014
Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l'anno della crescita, ci vorrebbe l'anno dell'attenzione. Attenzione a chi cade, attenzione al sole che nasce e che muore, attenzione ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a un muro scrostato. Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, significa rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza. Franco Arminio da "Geografia commossa dell'Italia interna"
Ho pianto perché il processo grazie al quale sono divenuta donna è stato doloroso. Ho pianto perché non sono più una bambina con la fede cieca di una bambina. Ho pianto perché i miei occhi sono aperti sulla realtà. Ho pianto perché non posso più credere e io amo credere. Posso ancora amare appassionatamente anche senza credere. Questo significa che amo umanamente. Ho pianto perché d’ora in avanti piangerò meno. Ho pianto perché ho perso il mio dolore e non sono ancora abituata alla sua assenza. (Ho perso il mio dolore – Anais Nin)
sabato 31 maggio 2014
venerdì 30 maggio 2014
Sono una nube, una nube che si confonde con gli oggetti, ma ad essi mai si unisce. Sono una nube, e nella nube è la mia solitudine la mia fame e la mia sete. La calamità è che la nube, la mia realtà, anela di udire qualcun altro che dica: “Non sei solo in questo mondo ma siamo in due insieme, e io so chi sei tu.”
giovedì 29 maggio 2014
mercoledì 28 maggio 2014
mercoledì 21 maggio 2014
lunedì 12 maggio 2014
Donne mie illudenti e illuse che frequentate le università liberali, imparate latino, greco, storia, matematica, filosofia; nessuno però vi insegna ad essere orgogliose, sicure, feroci, impavide. A che vi serve la storia se vi insegna che il soggetto unto e bisunto dall’olio di Dio è l’uomo e la donna è l’oggetto passivo di tutti i tempi? A che vi serve il latino e il greco se poi piantate tutto in asso per andare a servire quell’unico marito adorato che ha bisogno di voi come di una mamma? Donne mie impaurite di apparire poco femminili, subendo le minacce ricattatorie dei vostri uomini, donne che rifuggite da ogni rivendicazione per fiacchezza di cuore e stoltezza ereditaria e bontà candida e onesta. Preferirei morire piuttosto che chiedere a voce alta i vostri diritti calpestati mille volte sotto le scarpe. Donne mie che siete pigre, angosciate, impaurite, sappiate che se volete diventare persone e non oggetti, dovete fare subito una guerra dolorosa e gioiosa, non contro gli uomini, ma contro voi stesse che vi cavate gli occhi con le dita per non vedere le ingiustizie che vi fanno. Una guerra grandiosa contro chi vi considera delle nemiche, delle rivali, degli oggetti altrui; contro chi vi ingiuria tutti i giorni senza neanche saperlo, contro chi vi tradisce senza volerlo, contro l’idolo donna che vi guarda seducente da una cornice di rose sfatte ogni mattina e vi fa mutilate e perse prima ancora di nascere, scintillanti di collane, ma prive di braccia, di gambe, di bocca, di cuore, possedendo per bagaglio solo un amore teso, lungo, abbacinato e doveroso (il dovere di amare ti fa odiare l’amore, lo so) un amore senza scelte, istintivo e brutale. Da questo amore appiccicoso e celeste dobbiamo uscire donne mie, stringendoci fra noi per solidarietà di intenti, libere infine di essere noi intere, forti, sicure, donne senza paura. Dacia Maraini
martedì 6 maggio 2014
lunedì 21 aprile 2014
venerdì 18 aprile 2014
mercoledì 15 gennaio 2014
"Ti auguro Tempo" di Elli Michler Non ti auguro un dono qualsiasi, Ti auguro soltanto quello che i piu' non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa. Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contento. Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perche' te ne resti: tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull'orologio. Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha piu' senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
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