Bisogna avere il caos dentro di se per generare una stella danzante F.Nietzsce
sabato 4 maggio 2013
Quelle persone lì, quelle che le senti ridere troppo rumorosamente. Quelle che hanno le espressioni del viso forti, che parlano chiaro. Col sorriso, con il piglio, con il broncio, e con gli occhi sinceri. Quelle persone a volte, o spesso solitarie, ma mai sole. Quelle che ogni tanto corrono sotto la pioggia senza ombrello. Quelle che a volte sembrerebbero sfrontate, ma solo per mascherare timidezza ben celata con anni di allenamento. Che poi ogni tanto salta fuori lo stesso. Quelle per cui tutto il resto è un'emozione che fa inumidire loro gli occhi. Che non cercano folla o ammirazione, ma necessitano come l'aria che chi gli stia accanto sappia leggerli dentro. Mica per altro, è perché quando ti guardano capisci all'istante che per veder cambiare quello sguardo ti basterà ferirle un pò, ma giusto un pò. Quelle che a fargli male dopo tutto faresti anche presto, se hai una mira discreta. E tuttavia hanno lo sguardo di chi non ti ferirebbe mai. Perchè sono più brave a far male a se stesse che a farne agli altri. Quelle persone assolute nel loro manifestarsi. Ma che l'assoluto spesso, se lo tengono dentro. Perchè non si rendono conto minimamente di portarselo dietro. Quelle persone la cui anima si affaccia ad ogni sguardo dall'iride dei loro occhi, e non essendo tuttavia mai le iridi abbastanza grandi per poterla ospitare nella sua intera figura, ti invita ad entrare per ammirarla nella sua interezza. Quelle che se ne fregano di una buona parte del mondo, e troppe volte anche di se stesse. Ma le persone che amano, non toccargliele mai. Quelle che spesso sono restate in silenzio di fronte a chi si approfittava di loro. Ma che sono le stesse che per proteggere chi amano, si fanno sotto con chiunque. Che non esiste per loro, veder soffrire le persone a cui vogliono bene. E' la via più facile per far loro del male. Quelle per cui "proteggere è la voce più bella del verbo amare". Che per prendersi cura di te non si limitano ad ascoltarti, ma fanno loro ciò che gli racconti come un tesoro, modellandosi poi con te al ritmo delle tue gioie, e dei tuoi dolori. Quelle che per loro poi magari non sapranno modellarsi mai abbastanza. Per questo sarà già un impegno assurdo portarsi dietro se stessi lungo la strada. Quelle che tuttavia, hanno un debole per l'impegno, che se arrivano a credere che davvero le ami, di fronte ad una difficoltà da te si aspettano solo il meglio, perché solo il meglio saprebbero darti loro. Quelle che ti amano fedelmente e ti difendono come un cane, fino alla morte, e che se le abbandoni, per un pò vengono perfino a cercarti. Ma quelle che se gli pesti la coda troppe volte, come un gatto le vedrai soffiarti a quel punto, per poi sparire allontanandosi di corsa. Quelle che amano la parola data come un atto di fede, che pur di portarsi all'estremo, per mantenerla, diventano estremi loro. Quelle che adorano il fatto che il mondo sia ricco di persone diverse, ma che si ammalano dentro se non vengono trattate come trattano. Quelle che non sapranno mai modellarsi troppo forse perché al mondo servono proprio così, solo così. Perché nella loro infinita paura di essere troppo estreme per poter essere amate abbastanza, amano estremamente, ed estremamente vivono. Quelle persone lì, sono petali di rosa sparsi dalla mano divina sul terrenno di un mondo infangato dalla triste banalità di involucri di anime avvizzite che spesso la gente definisce "persone".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento